La guerra economica degli Usa si intensifica


Crolla la borsa di Shangai, dopo l'annuncio che la Banca dei Brics concederà prestiti in yuan

Crolla la borsa di Shangai, dopo l'annuncio che la Banca dei Brics concederà prestiti in yuan

La de-dollarizzazione del mondo e la guerra economica degli Usa che si intensifica


Oggi vi abbiamo riportato l'articolo di The BRICS Post che segnalava come la Nuova Banca di Sviluppo dei Paesi Brics emetterà il suo primo prestito, nell'aprile 2016, non in dollari ma in yuan. 

La nuova Banca di sviluppo BRICS nominerà il suo primo investimento nel mese di aprile del prossimo anno e il primo prestito sarà emesso in yuan non in dollari, alti funzionari hanno confermato.
Il primo presidente della Banca, Kundapur Vaman Kamath ha detto a Shanghai che la NDB lavorerà a stretto contatto con l'AIIB.
La de-dollarizzazione procede ormai a ritmo costante ed è un processo irreversibile: in una fase in cui il Fondo monetario internazionale (e, per estensione, Washington) litiga con Berlino sulla Grecia, le nuove istituzioni multilaterali del mondo sono occupate a concedere prestiti in yuan.

Chiaramente si tratta di un inizio di un cambiamento epocale e come ci ricorda molto bene l'ex vice direttore della Cia in quest'intervista alla CNN, passata nel silenzio dei media, la storia insegna come "ogni qualvolta una potenza emergente, in questo caso la Cina, si è confrontata con una potenza consolidata, in questo caso gli Stati Uniti, nel 70% dei casi il risultato è stato una guerra".

Una guerra che è economica e poi nel Mar cinese meridionale potrebbe divenire qualcosa di più viste le provocazioni americane. Poco dopo l'annuncio che la Nuova Banca di sviluppo dei Brics concederà il primo prestito in yuan e non in dollari, la Borsa di Shangai crolla "inaspettamente" per il Sole 24 ore. Un caso per voi?

Dal Sole 24 Ore

L'improvviso e inatteso crollo di Shanghai arriva dopo tre settimane di calma durante le quali l'indice compositi aveva recuperato il 16% rispetto al minimo toccato lo scorso 8 luglio. La principale piazza cinese aveva registrato, infatti, un breve periodo di alta volatilita' provocato dai timori della presenza di una bolla sul mercato cinese anche per la diffusa pratica dell'acquisto a debito dei titoli.
L'attuazione rapida di alcuni interventi da parte delle autorità cinese aveva frenato i timori degli investitori, in particolare quelli retail, sulla presenza di una bolla speculativa sul mercato. Il recupero delle ultime tre settimane era stato favorito anche dalla presenza in acquisto di entita' controllate dallo Stato. È il caso del fondo China Securities Financial Corp. che secondo alcuni operatori sarebbe intervenuto massicciamente in acquisto sulla piazza di Shanghai.
I listini cinesi oggi sono crollati sui timori di un rallentamento dell'economia del colosso asiatico: il dipartimento di statistica cinese ha evidenziato un calo dei profitti industriali dello 0,3% a giugno. Il dato si aggiunge all'indice pmi manifatturiero cinese, reso noto venerdì scorso e sceso ai minimi da 15 mesi, confermando i timori di un rallentamento della locomotiva asiatica"
http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=82&pg=12444

Esperto americano: "La bolla da 1,5 quadrilioni di dollari in derivati sta per abbattersi sul sistema economico mondiale"

Esperto americano: La bolla da 1,5 quadrilioni di dollari in derivati sta per abbattersi sul sistema economico mondiale
 

"L'economia e il sistema finanziario degli Stati Uniti è come un castello di carte che sta per crollare".


Nel mondo che ha accumulato 1,5 quadrilioni di dollari in derivati, la "bomba finanziaria" può esplodere in qualunque momento. Lo scrive su Global Research l'analista statunitense Stephen Lendman, sostenendo come lo scenario più probabile sarebbe tale da far passare la Grande recessione del 2008 e 2009 come di poco conto.
 
I dati della Banca dei regolamenti internazionali, l'istituto finanziario che coordina l'attività delle banche centrali, mostrano che ci sono circa 700.000 miliardi di derivati ​​a livello globale. Insieme con i cosiddetti credit default swap (noti anche come CDS, di "credit default swap") e "altri strumenti finanziari esotici", il valore totale dei derivati ​​assume la cifra senza senso di 1,5 quadrilioni di dollari. E' un valore  il 20% maggiore di quello del 2008, un flusso enorme che si verifica quando un caos finanziario è alle porte.  
 
Per anni, Warren Buffett ha descritto come "bombe” i derivati ​​finanziari per le economie e i semplici cittadini, ricorda l'esperto.
 
La Federal Reserve, la banca centrale americana, controllata e gestita da Wall Street, è la radice del problema, non la soluzione, sottolinea l'analista. A Wall Street "i soldi servono a comprare interessi politici come se fossero dentifricio", ha aggiunto.
 
"La deregolamentazione finanziaria ha trasformato Wall Street in un casinò senza regole. Siamo in attesa di un errore irreversibile. E 'solo una questione di tempo", dice Lendman.
 
"L'economia e il sistema finanziario degli Stati Uniti è come un castello di carte che sta per crollare".

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